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lunedì 28 settembre 2020

PROVOCATORI SERIALI (formula n.38)

 




PROVOCATORI SERIALI

La formula energetica di questi giorni, dal 29 settembre al 3 ottobre è

 

HA’MIYAH


    


La lettera centrale, ‘AYN ע , ha un suono gutturale appena accennato, quasi soffocato, che simboleggia un’intuizione proveniente da una cavità profonda dalla quale scaturisce una vibrazione cavernosa, e al primo impatto temibile, come se ci trovassimo in una storia misteriosa dove siamo coinvolti in prima persona. Ogni luogo che possiede una struttura echeggiante in un’atmosfera buia, è un terreno fertile per una sorgente incantatrice e luminosa in cui avviene una rinascita spirituale: il dentro e il fuori si fanno più chiari.
‘AYN è l’occhio, la sorgente e l’orecchio interiore di noi esseri umani, che ci permette di distinguere chiaramente gli eventi esterni nei quali siamo complici in prima persona.
La 
CHEITH iniziale rappresenta la fatica, il lavoro, la legge e anche la ribellione, intesa come provocazione intellettuale, al fine di aprire un dibattito critico e intelligente, all’apparenza presuntuoso e arrogante, ma che in realtà vuole chiarire alcune contraddizioni di un sistema nel quale ci sentiamo intrappolati.
Un dialogo “intelligentemente provocatorio” è uno strumento spiazzante, molto persuasivo ed emozionante.
La MEM in terza posizione è un’energia avvolgente che conduce a qualcosa di nuovo: una terra, un’idea, un traguardo.
Permette di vivere liberamente le emozioni e incita a depurare gli spazi "paludosi" della nostra interiorità e anche dell’ambiente in cui viviamo.
Poiché un’altra mia passione è la pittura, non posso non citare in questo articolo il pittore Michelangelo Merisi, il Caravaggio, nato il 29 settembre del 1571, un giorno cuspide in cui agiscono due formule energetiche: questa e la precedente‘ANYEL.
Caravaggio morì nel luglio del 1610 a soli 38 anni e a mio parere la formula energetica che ha influito maggiormente su di lui è proprio quella di Ha’miyah.
I suoi dipinti spaventosamente realistici e schietti, fatti di luci ed ombre risolute, che nessun altro pittore dell’epoca aveva mai realizzato, parlano, emozionano, aggrediscono la coscienza dell’osservatore.
Caravaggio rifiutava i canoni di pittura di quell’epoca, scandalizzava e provocava la società dipingendo scene in cui i personaggi ritratti, ovvero la gente comune e in modo particolare gli emarginati e le prostitute, si trasformavano in santi e vergini.
Ciò che Caravaggio metteva in totale luce erano i visi dei soggetti, perché è proprio dal viso che meglio viene percepita l’intensità di un’emozione, soprattutto quando si tratta degli aspetti interiori più inquieti come rabbia, angoscia e terrore, di cui il Caravaggio stesso soffriva.
Nei dipinti scuri, creati con le sue estreme e compresse emozioni, emergevano dettagli estremamente chiari e perfetti, così provocanti, ma così veri e liberi, tanto da ipnotizzare, riscaldare e avvolgere l’animo umano.
Caravaggio, uomo privo di schemi e condizionamenti fu l’esponente rivoluzionario della luce e del puro realismo.
Ha'miyah ci offre questa possibilità, ovvero  di mettere in luce i nostri lati più “sgradevoli e velenosi”

Heth + ('ayn)+ mem+ hè  ח(ע)מה  
significa proteggere 
ma anche ira, calore, veleno

Filippo Neri, proclamato Santo dalla Chiesa cattolica nel 1622, 
disse a Caravaggio: 
“Vedo in te due lupi che lottano uno contro l’altro 
e devono sbranarsi a vicenda." 
Caravaggio rispose: “Quale dei due riuscirà a vincere?" 
Filippo Neri ribattè: “Quello che tu avrai nutrito di più”








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