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venerdì 14 febbraio 2020

Energie Teatrali (Formula 66)


14 Febbraio 2020

ENERGIE TEATRALI 
Il teatro è un luogo molto spazioso, basti pensare alle antiche arene greco/romane.
Nel teatro, spettatore e attore hanno entrambi un ruolo determinante: il primo contempla la scena, il secondo anima la scena, dando vita ad una cooperazione, uno scambio emotivo simultaneo.
L’attore fa pressione sullo spettatore affinchè quest’ultimo si emozioni e alla fine applauda, e nello stesso tempo si sente pressato dallo spettatore che esige da lui un’ammirevole interpretazione per emozionarsi e applaudire.
Spettatore e attore diventano un tutt’uno, un “sistema” etereo ma assurdamente percepibile.
Non esistendo un confine, viene da chiedersi: chi è l’attore, chi è lo spettatore?
Entrambi sono l’uno e l’altro, proprio come succede nella vita, in cui tutti svolgiamo sia il ruolo di attore che di spettatore, varcando alternativamente scena e retroscena, palcoscenico e platea.

Da oggi 14 febbraio fino al 19 febbraio
le energie che influenzano la nostra psiche, e in modo incisivo gli individui nati in questi giorni, esortano al confronto con il nostro lato mascherato.

MANAQ'EL
                              
  
מנק-ה (mem-nun-qof-hè) significa “chi ripulisce”
מנ (mem -nun) mettersi in relazione con, confrontarsi, paragonarsi a.., misurarsi,
מנ-ה (mem -nun-hè) razione, parte, riconoscere, potenziare

E allora cosa è necessario ripulire, potenziare, riconoscere?
Con chi o con che parte dobbiamo relazionarci, paragonarci, misurarci?
Sempre e solo con noi stessi.
Questo processo di pulizia (mem מ) confronto, riconoscimento, potenziamento (qof ק) e sincronizzazione (nun נ) non è facile da descrivere e da mettere in pratica, ma in questo periodo possiamo approfittare dell’aiuto offerto da queste energie.
Per ricalibrare il nostro egocentrismo, e dare sfogo ad eventuali insoddisfazioni e rabbia, possiamo dedicarci all’arte in tutte le sue forme, oppure fare qualcosa di divertente: un po’ di auto-ironia e di leggerezza non danneggiano nessuno.
Come disse il principe Antonio De Curtis (Totò) nato il 15 febbraio 1898: “Su con la vita, perché si muore!!!”



domenica 9 febbraio 2020

La potenza del desiderio (Formula 65)


9 Febbraio 2020

LA POTENZA DEL DESIDERIO 

Da oggi 9 febbraio fino al 21 marzo

ci avvolgeranno le energie presenti nella sephirah YESOD יסוד, collegata alla capacità di DESIDERARE.
In questa sephirah sono custodite le immagini della nostra mente, infatti Yesod contiene la parola "Sod סוד", che significa "segreto".
Le energie della sfera precedente HOD ci hanno incitato all’azione, al saperci dare valore,  provocando una risalita impetuosa.
Ci hanno suggerito diversi percorsi e la possibilità di sceglierli, intraprenderli e ottimizzarli.
L’ultima formula energetica presente in HOD, MeHiy’el מחי, termina con una yod, simbolo della praticità, dell’assunzione del comando e dell’avvio all’impresa che abbiamo scelto di compiere.
Anche YESOD inizia con una yod, accentuando così il mantenimento dell’azione costante, affinchè il nostro desiderio si realizzi.
La prima formula energetica presente in YESOD è


Damabyah

                             
Daleth ד significa porta, ingresso, colonna portante. La prima azione che ci consiglia di fare è di aprire una porta, ovvero di introdurci in una nuova terra.
Anche le due lettere successive Mem (מ ) + Beth (ב ) costituiscono la radice di entrata, ingresso.
Pare che non abbiamo scelta: è necessario aprire una porta, entrare in un altro luogo e auto-promuoverci senza indugio.
Le prime due lettere Dalet+Mem (דמ) DAM significano sangue, simbolo di vita per eccellenza e anche di sacrificio, fraternità, alleanza, di emozioni molto intense, a volte difficili da controllare.
Eh sì, queste energie appartengono ai leader un po’ “rabbiosi e passionali”, ma onesti e generosi, che si battono per una giusta causa, distruggendo ogni forma di schiavitù e restituendo la libertà.
Proprio come fece Abraham Lincoln nato il 12 febbraio 1809.




martedì 4 febbraio 2020

Viaggio al centro della terra (Formula 64)


4 Febbraio 2020

VIAGGIO AL CENTRO DELLA TERRA 

Il tunnel nel quale siamo scivolati, seguendo il Bianconiglio come Alice, e successivamente attivando le nostre “antenne” come il gatto, ci ha portato dopo tante peripezie nel cratere di un vulcano spento, a centinaia di chilometri sotto il livello del mare, dove si trova….

IL CENTRO DELLA TERRA.

Applicando logica e aritmetica (heth ח) siamo riusciti a tradurre il messaggio criptato che ci ha permesso di raggiungere la nostra profondità, il centro della nostra terra  (mem מ)
Da oggi 4 febbraio fino al 9 febbraio agirà sulla psiche umana la formula energetica
 

MEHIY'EL

Nel racconto “Viaggio al centro della Terra” di Jules Verne, nato l’8 febbraio 1828, il Professor Otto Lidenbrock, con il nipote Axel e la guida Hans Bjelke, iniziano la loro spericolata e affascinante esplorazione inoltrandosi nelle profondità del cratere del vulcano spento Sneffels, in Islanda. 
Il ritorno sulla Terra avverrà in un canale secondario del vulcano, per mezzo di un’impetuosa risalita, a bordo di una zattera sospinta dalla lava incandescente del vulcano Stromboli in eruzione.

Mehiy'el significa IMPETO, COLPO e “Viaggio al centro della terra” rispecchia questa formula progressista e un po’ irruenta, che ci aiuta ad avvicinarci ad un nuovo tracciato (mem מ) e ad agire con impeto (yod י) per necessità di evasione da una realtà per noi limitante e severa (heth ח) oppure come pretesto di esplorazione.
“Viaggio al centro della terra” è la metafora di un itinerario interiore che l’essere umano compie quando vuole liberarsi da qualcosa di veramente restrittivo.
Per questo è necessario avere grande cura nei dettagli, forte voglia 
di fare, di afferrare.
La formula energetica di questi giorni ci insegna che nel momento in cui l'uomo ha grande fiducia nelle sue capacità cognitive, può uscire da un contenitore che gli va stretto e allontanarsi da esso anche drasticamente.
In questi giorni sono nati molti scrittori, poeti e cantautori: Ugo
Foscolo, Giuseppe Ungaretti, Charles Dickens, John Grisham, Bob Marley.

...A volte bastano una penna e un foglio bianco 
per intraprendere un viaggio 
che oltrepassi i limiti geografici e mentali...


lunedì 20 gennaio 2020

Colori e impressioni (Formula 61)


20 Gennaio 2020

 IMPRESSIONI E COLORI

dal 20 al 25 gennaio

WUMABE'EL

Nel  1860 nacque a Parigi un movimento pittorico chiamato "Impressionismo".
Gli impressionisti erano pittori stanchi delle regole imposte dalle accademie di belle arti dell’epoca, che in qualche modo frenavano la creatività ed insegnavano a dipingere una realtà artificiosa e statica.
Decisero quindi di infrangere queste regole e di dipingere a modo loro: all’aria aperta, dal vivo, con una tecnica diretta, per catturare meglio tutti i colori e le sfumature della natura e delle persone.
Gli impressionisti non dipingevano in modo oggettivo, ma soggettivo, cioè non applicavano filtri alle loro emozioni; catturavano l'attimo fuggente di ciò che vedevano
attribuendo molta importanza al movimento e al cambiamento della luce, che influiva sui colori e sulla loro percezione.
Gli impressionisti erano "un'associazione affine" di individui molto diversi caratterialmente, ma uniti da un solo desiderio : eliminare dai dipinti le rigorose prospettive, i soggetti storici, religiosi e politici , dipingere all'aria aperta in modo semplice, in assoluta libertà, ma sempre nel rispetto reciproco. 

Il precursore di questo movimento artistico fu 
            Edouard Manet, nato il 23 gennaio 1832.               

Impressione in ebraico si dice roshem רושם (resh-vav-shin-mem fnale) e la sua radice רשמ significa anche "disegnare" 
In questa parola si nascondono altre parole, per esempio, shem (shin+mem) che significa nome. 
C.G. Jung affermava: “ Il nome che si porta significa molto.....Il tuo nome è la tua essenza.
Un' impressione è quindi qualcosa che fluisce e innalza i nostri pensieri (resh), il nostro nome, la nostra essenza. 
Colore si dice  tzeva צבע (tzadè-beth-ayn). 
Le tre lettere costituiscono anche la radice di "cogliere, evidenziare"
Il colore è qualcosa che si dirige, e coglie, (tzadè) ciò che abbiamo dentro (beth) e lo risveglia (ayn)
Wumabe'el è una formula "impressionista" che sottolinea l'importanza di esprimere i propri pensieri e le personali impressioni all'esterno, senza freni inibitori. 
La vav iniziale, il gancio, sollecita alla formazione di comunità compatte che lavorino ed agiscano per il bene del prossimo, offrendo un insegnamento pubblico basato sull'espansione spirituale 
 




 







giovedì 16 gennaio 2020

La dignità del corvo (Formula 60)


16 Gennaio 2020

LA DIGNITA' DEL CORVO

Il corvo, un uccello dignitoso, il cui piumaggio nero come l’ebano è una fusione di eleganza, mistero e potere.
Insieme al suo canto gracchiante, è considerato nella tradizione popolare un simbolo di malaugurio e tragedia, ma in realtà, rappresenta la mediazione di due mondi opposti, entrambi rispettabili e presenti in ognuno di noi: il bianco e il nero, la luce e l’oscurità. 
Il corvo è una metafora che userò per descrivere al meglio le caratteristiche della formula energetica presente dal 16 al 20 gennaio, e degli individui nati in questi giorni: 

METZRA'EL

Corvo in ebraico di dice 'orev ערב (ain- resh-beth)
La prima lettera, ain ע, significa occhio, e il corvo è spesso associato agli occhi, alla preveggenza, alla saggezza.
Nulla spaventa il corvo, sempre alla ricerca di cibo e di tutto ciò che possa soddisfare e calmare la sua fame; ma la sua non è ingordigia, è voler gustare tutto ciò che incontra di commestibile e condividerlo con altri esemplari della sua specie. 
Alcuni studiosi affermano che il corvo è in grado di analizzare il contesto in cui si trova e di memorizzare le esperienze vissute, inoltre, come il delfino e l’uomo, sa riconoscere la sua immagine allo specchio ed elaborare complicate strategie per risolvere qualsiasi problematica.
Metzra'el è come un corvo un po' giocherellone e di singolare intelligenza che spesso si pone davanti ad uno specchio per confrontarsi e che, affrontando paura e dolore, riacquista forza e guarda al futuro. 
E' un'energia di buio e luce, di vorace ricerca, di memoria, di pensiero, di cura, umiltà e altruismo.
מצר significa “assillo”, infatti in questo periodo è molto probabile essere assillati da pensieri che riguardano il passato e da sensazioni contrastanti. 
E' anche la radice che indica "stabilire dei limiti", nel senso di dare maggiore importanza a noi stessi e far sapere agli altri di cosa abbiamo bisogno, indipendentemente da come reagiranno.
Nel cerchio della vita di tutti gli esseri umani, i fantasmi del passato e i desideri "copiati" acquistano spesso maggior territorio, e se il passato si ripresenta in continuazione l'interiorità vive nel caos e i pensieri sono un turbinio di contraddizioni.
La mem iniziale מ di questa formula energetica è come una spinta materna, che con il suo alone protettivo ci conduce verso la maturità, ossia verso il cambiamento irreversibile del corpo e della mente. 
E' utile in questi giorni fare una specie di inventario interiore ed eliminare rancori inutili ed involutivi. 
La tzadè צ interviene accendendo un interruttore sommesso, la cui luce indica una possibile alternativa  per calmare un'intimità complessa che spesso non vogliamo svelare. 
Lasciarsi trasportare dalla sua corrente significa abbracciare la propria diversità, non avere più bisogno di ricevere conferme e burlarsi di ogni negazione e svalutazione. 
La resh ר è l'energia che ci insegna ad osservare i problemi dall'esterno e ci aiuta ad andare avanti e recuperare le forze.
Ricapitolando:
Mem מ trasformazione e passaggio da…a…
Tzadè צ memoria, specchio, nuova direzione
Resh ר pensiero principale, guardare al futuro 
Un'altra particolarità di questa formula è che contiene le due lettere che formano la parola piramide, in ebraico "mer" מר.
Mem    luogo
resh     salita
Un luogo favorevole per la salita

Cito una frase significativa, che fa da ulteriore supporto a questi giorni pervasi da un'accentuata sensibilità,  tratta dalla serie tv "Il trono di spade" e pronunciata dal corvo a tre occhi: 
“Gli alberi più forti affondano le loro radici 
nei luoghi oscuri della terra.
Le tenebre saranno il tuo mantello, 
il tuo scudo, il tuo latte materno.
Le tenebre ti renderanno forte.”