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giovedì 24 settembre 2020

IO SONO UN VASCELLO (formula n. 37)

 




IO SONO UN VASCELLO 

L’essere umano è davvero complicato, eppure la sua struttura è semplice.
Ha una predisposizione genetica molto talentuosa e una necessità fisiologica a stringere legami con i suoi simili, stabilire contatti, proteggere.
Tutti fattori che instaurano nella mente una certa sicurezza e benessere.
E allora perchè gli esseri umani sono sempre meno connessi e sempre più egocentrici e competitivi?
Probabilmente perché molti di loro rinunciano alla loro intelligenza e non fanno fruttare i talenti?
Sì, se la prendono comoda demandando tutto ad altri, sicuri che ci sarà sempre qualcuno che si prenderà cura di loro e che tristemente deciderà per loro.
Ma perché rinunciare allo sviluppo dei  propri talenti?
Certo, scoprirli e coltivarli costa tempo, fatica, incertezza, e timore che una volta manifestati, non vengano apprezzati; invece è importante  identificarne l’esistenza, e chi pensa di non averne si sbaglia. 

'ANY'EL





  la formula energetica che agisce dal 24 al 29 settembre,
è una bella via da seguire per scoprire i propri talenti, una guida preziosa di efficace spirito critico.
Aleph = coraggio, potenzialità, iniziativa, progetto, plasmare la materia, modellare, coinvolgere,
Nun = costruire, fare, coltivare, successo
Yod = lungimiranza, rischio, idea, prospettiva, visibilità

Il talento è un dono ( נתינה-netinah, dalla radice di dare, nominare נתן-natan) che ci dà la possibilità di modellare, ri-modellare, costruire, coltivare ciò che ci piace fare e renderlo visibile.
In pratica il talento trasforma ciò che già possediamo.
Dalla nostra nascita tutti noi veniamo “nominati” per produrre qualcosa e renderlo visibile.
Ci viene donata l’estroversione e l’originalità, coefficienti che non ci rendono mai soli, e che  ci danno soprattutto la possibilità di pensare con la nostra testa e di non ripetere all’infinito mantra riciclati o standardizzati.
Approfittiamo di queste giornate e di questo periodo anomalo e "tosto", per metterci in gioco e trasformare “l’oggi precario” in un “domani produttivo”, anche perché… 
siamo sicuri che "il prima" ci andava davvero bene? 
Non aspettiamo che altri decidano per noi, a prescindere dall’esito.
Se non vogliamo più soffrire e vogliamo essere d’aiuto a qualcuno, accettiamo ciò che ci circonda, stiamo con i piedi per terra, sviluppando però pensieri alti e fluidi, coscienti del fatto che più la meta apparirà facile...
meno scopriremo e svilupperemo i nostri talenti.
'Any-el esprime il nostro potere individuale: IO, che in ebraico si dice proprio 'any אני
Queste tre lettere costituiscono anche la radice di "nave,vascello": 
אניה (‘anyh)

Io /‘any/אני 
sono un vascello/’anyh/אניה 
che naviga alla scoperta
dei miei talenti.













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