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domenica 29 novembre 2020

STONEHENGE (formula n. 50)

 


STONEHENGE

La formula energetica dominante dal 28 novembre al 2 dicembre, che caratterizza maggiormente le persone nate in questi giorni è

DANY’EL

                

La formula inizia con una daleth ד che significa porta, colonna, portale, oltre a esprimere la distribuzione o la suddivisione che proviene dall’abbondanza e dalla generosità.
Daleth, un portale energetico  attraverso il quale è possibile accedere a una nuova dimensione, in cui ci sono molte opportunità da cogliere al volo per effettuare veri cambiamenti.
Qui percepiamo suoni, odori e sapori diversi, ci appaiono nuove immagini da toccare e nuove relazioni, di conseguenza il nostro stato emotivo cambia e ogni etichetta si rivela inutile.
Prendiamo in esame la prima e l’ultima lettera della formula: daleth e lamed
דל daleth+lamed “dal”, in ebraico significa povero, di classe umile.
Siamo disposti ad impoverirci, ad usare umiltà, quindi a rinunciare a qualcosa per costruire una nuova vita ricca di relazioni e intenti più interessanti?
Il momento ideale suggerito da Miyhel (18-22 novembre) continua e ognuno di noi avrà modo di creare la propria STONEHENGE, la famosissima e millenaria struttura architettonica di pietre che formano porte e passaggi, situata in Inghilterra nella contea dello Wiltshire.
Pietra in ebraico si dice “evenn” אֶבֶן (aleph-beth-nun finale).
In questa parola troviamo altre due lettere della formula, nun e aleph
Cosa simboleggia dunque una pietra ?
“Av” אב significa padre, fondatore, mentre Nun (finale) ן è un simbolo di costruzione.
Possiamo dedurre che una pietra rappresenta ciò che da vita ad una costruzione.
Rimane ora la lettera yod, il dito della mano che indica, la visibilità, l’ampiezza di vedute, il mettersi in moto, l’immaginazione, la lungimiranza, il rischio.
Significa anche fare attenzione a cosa ci sta capitando, non bloccare il nostro “motore”, chiederci cosa vogliamo davvero, prendere una decisione, rischiare.
La yod è come un osservatorio astronomico, come è ritenuto STONHENGE, nel quale svolgere le proprie ricerche personali in uno spazio infinito buio e sconosciuto e, in base alle scoperte fatte, decidere se avanzare con coraggio o retrocedere per paura… e molto spesso pensiamo che rifiutare di decidere, sia in fondo una decisione.
Il messaggio che lancia Daniy'el è che l’umiltà è un atteggiamento fertile, capace di creare una solida struttura lungimirante.

«Senza rendersene conto, aveva scoperto una legge importantissima che regola l'agire umano: e cioè che per indurre un uomo o un ragazzo a desiderare qualcosa, basta far sì che quella cosa risulti difficile da ottenere.» 

Dal libro “Le avventure di Tom Sawyer” 
di Mark Twain 
nato il 30 novembre 1835













martedì 24 novembre 2020

L'INIZIO DI NETZACH (formula n.49)

 



L'INIZIO DI NETZACH

Il settimo racconto/sephirà che ci propone la biblioteca dell’albero delle vite si intitola NETZACH נצח , cioè durata, vigore, persistere, ed è collegato alla Bellezza-Costanza.
E’ posizionato in uno degli scaffali della sezione “Formazione”, in ebraico Yetzirah יצירה e i personaggi sono gli Sariym שרים, conosciuti come Principati.
Sono eroi attratti dall’ambizione e dalla bellezza, abili a dare priorità, forma e sostanza ai loro obiettivi per renderli memorabili.
La radice Shin-Resh שר ha diversi significati, uno dei quali è prìncipe, una figura simbolica di eleganza, valore, forza vincente, ma soprattutto capace di far crescere e mantenere in buono stato il suo territorio.
La parola prìncipe deriva da latino “princeps”, prendere il primo posto, il posto più importante.
Netzach rappresenta la forza vincente, la vittoria che otteniamo solo se siamo in grado di perseverare nel NOSTRO intento, spinti dalla volontà di mantenere una perenne bellezza.
Netzach è un racconto tenace, con capitoli di battaglie, sconfitte e scintillanti vittorie, la cui conclusione avviene il 31 dicembre.

La prima formula energetica in vigore dal 23 al 27 novembre dispensata dagli Sariym è

WEHEWU'EL
                                                
combinazione già incontrata nei giorni dal 21 al 26 marzo, differente nel suffisso el/אל, tipico di un’indole più pratica, perfezionista, introversa, schiva e rivoltosa.
Un personaggio famoso nato il 27 novembre 1942 conferma queste caratteristiche: Jimi Hendrix, timido e riservato nella vita privata, sul palcoscenico si trasformava in una furia coinvolgente e sconvolgente creando musicalità uniche con la sua chitarra elettrica, strumento “principe” del rock.
Anche Bruce Lee, nato il 27 novembre del 1940, era spesso rissoso, ma estremamente meticoloso nello studio delle discipline marziali, tanto da fondare un proprio metodo, fonte di ispirazione per le generazioni future e diventare una leggenda
Indimenticabile è il film “Dalla Cina con furore” nel quale Lee interpreta un moderno eroe cavalleresco che combatte contro l’invasore straniero.
Il soprannome di Bruce Lee era “piccolo drago”. Drago in ebraico si dice in molti modi, e uno di questi è sharaf שרף : shin e resh sono le lettere iniziali dei principati/ sariym
Che dire di Carlo Collodi, nato il 24 novembre 1826?
Oltre ad essere l’autore delle intramontabili “Avventure di Pinocchio”, scritte con una forza narrativa che supera i confini delle fiabe, abbracciò in gioventù le idee di Giuseppe Mazzini partecipando alla prima e seconda guerra d’indipendenza, guerre nate per l’unificazione del regno d’Italia.
Collodi inoltre tradusse dall’originale quattro fiabe -Cappuccetto Rosso, Il gatto con gli stivali, La bella dai capelli d’oro, Le fate – e le raccolse in un libro, forse poco noto, intitolato “Principi e Principesse”
Wehewu'el ci insegna che possiamo mostrare e mantenere la nostra bellezza, solo se apriamo il nostro centro, lo coltiviamo superando diversi gradi e apprezziamo i progressi fatti.
L’apertura e la continua crescita è l’unico mezzo per raggiungere l’indipendenza e l’indipendenza colloca il nostro essere al primo posto, quello di un “Prìncipe”.








giovedì 19 novembre 2020

MOMENTO IDEALE (formula n. 48 )

 


MOMENTO IDEALE

Nella formula energetica presente dal 18 al 22 novembre
MIYHEL



si nasconde la radice di "battezzare, immergersi, purificare" מהל/mihal, oltre a due importantissime “preposizioni” consecutive che evidenziano capacità illimitate:
yod+hè יה la formazione
aleph+lamed אל la direzione, l’arrivo, il risultato di un movimento, di un pensiero di un sentimento o desiderio.

La mem iniziale, come abbiamo visto molte altre volte, rappresenta il contenitore del nostro mondo emotivo nel quale immergerci, purificarci ed infine uscire e rendere visibile la nostra inclinazione naturale, una sorta di battesimo.

Miyhel ha la fortuna di donarci molteplici attitudini:  la possibilità di affermarci in tutti i campi, di instaurare dialoghi costruttivi, di coinvolgere, di vedere oltre l’orizzonte.
Il percorso suggestivo ed evolutivo di Miyhel consente una facile comunicazione tra l’emisfero destro della nostra mente e l’emisfero sinistro, favorendo così l’osservazione 
e la risoluzione dei problemi da diverse angolazioni , oltre al piacere di assaporare sensazioni e intraprendere azioni disciplinate ma originali e riformiste.
Vediamo ora dove è posizionata ogni lettera della formula sull’albero delle vita o dei viventi e scopriamo l’interazione di ognuna di esse con le varie sephirot.

La lettera mem מ, che mette in comunicazione Netzach/durata-bellezza con Hod/ Maestà-disciplina/valore/ importanza, dice: “Esci dal tuo guscio protettivo, inizia ad apprezzare, a prestare cura ed attenzione a ciò che fai, a dargli e darti valore”

La yod י comunica con Netzach e Tiphereth/Equilibrio-splendore suggerendo di osservare ancora più attentamente le nostre azioni, valutarle equamente per acquistare più fiducia e credibilità.

La hè ה che collega Chokmah/Sapienza con Kether/Volontà, ci dice quanto sia importante non smettere di sapere e non mettere a tacere la nostra parte istintiva prodotta dall'esperienza. 

La lettera aleph א, al centro dell’albero, mette in relazione Chesed/benevolenza/amore con Gevurah/forza-giustizia: un centro pieno d’amore costruisce, rende forti e giusti.
Il mondo viene costruito sull'amore, l'amore è costruzione.

Infine, la lamed ל che unisce Hod/Maestà a Yesod/desiderio, dimostra che solo studiando e studiandoci possiamo gettare le basi per qualsiasi inizio ed essere liberi di concentrarci sul nostro obiettivo.

Questi sono i giorni ideali per mettere in atto tutte le nostre potenzialità e magari concentrarci sul nostro nome di battesimo, traslitterarlo con le lettere ebraiche ed in base al significato di ognuna di esse provare a descrivere chi siamo. 
E chissà... potremmo scoprire che qualcosa della nostra vita finora vissuta possa esserci sfuggito. 

Abbinando e combinando i significati conosciuti di ogni lettera,  e cercando quelli ignorati, non è detto possa emergere una nuova direzione da intraprendere, ben venga se fuori dai nostri schemi, che mai ci saremmo immaginati!

"Nome" in ebraico si dice "shem שם", un gioco di fuoco 
(ש shin) e acqua (mem finale ם ), desideri e orizzonti.
Alleniamoci in questi giorni ad ampliare le nostre visioni, ad “oliare” la nostra vita.
E a proposito di “oliare”: "olio" in ebraico è shemen שמן, quasi come fosse un proseguimento di "shem/ nome" e volesse suggerirci di:
“Costruire, mettere insieme (nun finale ן) il mio nome” 
oppure 
“desiderare di costruire le mie risorse interne” 
ed ancora 
“il desiderio si amalgama con la costruzione”, 
e anche
“un calore che mi arricchisce”.



mercoledì 11 novembre 2020

EROICI ANTAGONISTI (formula n. 46)

 


EROICI ANTAGONISTI

La formula energetica presente nelle giornate dal 8 al 12 novembre si avvale di diverse funzioni e significati


‘ARIY’EL

 
                                
La sua radice che indica la nudità, uno stato rappresentativo di ciò che è nascosto, intimo e che spesso si collega all’inadeguatezza, all’incrinatura della propria identità, al sentirsi trasparenti e vulnerabili in mezzo agli altri, ma anche al bisogno di SPONTANEITA' 
Anagrammando la formula otteniamo: עיר/‘ir che significa città, villaggio, luogo
A livello energetico/spirituale la città simboleggia un’AMPIEZZA DA ESPLORARE, piena di opportunità, di nuove atmosfere progressiste e migliorative per la nostra vita, mentre il villaggio è qualcosa di più rassicurante che richiama ad un desiderio di vita più rilassata e privata.
Entrambi i luoghi sono simboli di voglia di cambiamento, di evasione, vuoi per il fascino dell’ignoto, per CONTINUARE CON RINNOVATO VIGORE LA VITA , oppure per stanchezza psicologica.

Un altro anagramma della formula è י ע ר ya’ar che significa bosco, foresta, anch’essi rappresentazioni di spazi pieni di meraviglie, paure e ostacoli da attraversare per crescere e DIVENTARE "EROE" non in senso di forza fisica, ma di immaginazione straordinaria e potente vena creativa.
La foresta conduce all’istinto, al recupero dell’essere, ad un’ancestrale evoluzione di cui pochi sono consapevoli; negativamente rappresenta il luogo dello smarrimento e della solitudine che però può diventare un “alleato” protettivo e consolatorio.

Un terzo anagramma è רעיל r’a’yl, velenoso, vietato, quindi qualcosa di altamente dannoso che frammenta la propria anima. Spiritualmente rappresenta una sorta di tossicità emotiva provocata da relazioni o situazioni incompatibili con la nostra essenza che rimandano inevitabilmente ai sensi di colpa.

‘ARYEL ci insegna dunque a continuare a vivere con rinnovato vigore, a diventare “eroe”, a sfidare il proibito in modo da ricomporre la propria identità e riconquistare la spontaneità.








METTIAMOCI ALL'OPERA (formula n. 47)

 




METTIAMOCI ALL'OPERA

Nei giorni dal 13 al 17 novembre, dominano forti energie

‘ASHALIY'AH



cioè: METTIAMOCI ALL’OPERA!!!

Anche questa formula  inizia con una ‘Ayn e questo significa che le nostre energie non sono state liberate completamente, i nostri “mali” interiori non sono totalmente guariti pertanto abbiamo bisogno di un’ulteriore dose di antidoto.
E’ duro ricomporre la nostra anima, ma possiamo farcela, perché al centro della formula abbiamo un’energia incontrata nella stessa posizione in Washariyah (29 agosto-2 settembre, formula n. 32) e che rappresenta
IL FUOCO E IL DESIDERIO: la SHIN. 

La shin purifica come il fuoco e accende il desiderio.
E' dirompente e in grado di abbattere definitivamente ogni barriera. Rapisce l’anima, la rende libera, stravagante e diversa. 
Rappresenta il desiderio di partire, di lasciare tutto e ricominciare, dribblando tutti gli attaccanti che incontra. 
Alla shin non interessa ciò che la società pensa di lei, continua irremovibile il suo cammino in compagnia del suo estro sbalorditivo. 
Questi sono giorni salvifici, ognuno di noi può decidere in assoluta libertà quale strada intraprendere: più è lunga e lontana, più è raggiungibile. 
Paradosso? No, perché in 'Ashaliyah si nasconde una bellissima parola: שעיה /Sh'iiè che significa 
OPPORTUNITA' OCCUPAZIONE
shin ש             il desiderio 
‘ayn ע             risveglia 
Yod+hè יה      il nostro potenziale creativo 

Iniziando a desiderare abbiamo l’opportunità di occuparci a trovare alternative e a mantenere sveglia la nostra mente. 
In questa parola però, direte voi, la lamed non compare. 
Certo, perché la lamed è "volata" già in alto, e dall’alto ci dice: staccati dalle tue abitudini mentali e fisiche e vai su, elevati spiritualmente e allenati ad imparare, a scoprire. Sempre. 
Un esempio è Philippus Aureolus Theophrastu Bombastus von Hohenheim, detto Paracelso, nato il 14 novembre 1493, che si spostò dall’Europa fino ad arrivare in India e in Cina per sviluppare teorie innovative di medicina, alchimia, astrologia, mescolate con una visione spirituale capace di stabilire quale relazione ci fosse tra l’interiorità dell’uomo, le sue esperienze e i suoi disturbi fisici. 
Un altro personaggio “produttore” di eccelsi pensieri ed opere, nonché vescovo e dottore della Chiesa, fu Sant’Agostino, nato il 13 novembre del 354 
Sant’Agostino è inoltre considerato il protettore dei tipografi, dei teologi e invocato contro le malattie degli occhi e delle orecchie (la lettera ‘ayn significa occhio ed è anche collegata ai suoni, ai rumori e quindi all'orecchio). 
In tempi più recenti, un instancabile individuo sempre all'opera, è Martin Scorsese, regista, sceneggiatore e produttore di kolossal cinematografici, nato il 17 novembre 1942. 
Il messaggio “leggero” e rapitore lanciato da Ashaliyah è che da sempre e nonostante tutto...
“Il mondo non si è fermato mai un momento” 
capolavoro musicale di Jimmy Fontana nato il 13 novembre 1934, splendidamente arrangiato da Ennio Morricone nato il 10 novembre 1928, "pervaso" dalle precedenti energie di ‘Ariyel.








lunedì 2 novembre 2020

RESPIRARE (formula n. 44)



RESPIRARE 

Nessun luogo e nulla sono per sempre.
Nel momento in cui percepiamo che le nostre energie si stanno spostando emotivamente altrove o che qualcuno inizia a distruggere l’ambiente emotivo in cui viviamo, è utile cercare un nuovo “luogo” carico di vitalità.
Le situazioni sfidanti, incontrollabili e poco chiare logorano ed inaridiscono sensazioni e sentimenti rallentando i movimenti del nostro corpo, e come in una moviola, dove ogni scatto sembra estenuante e vano, la meta prefissata pare quasi irraggiungibile.
La formula energetica dal 29 ottobre al 2 novembre

YELAHI'YAH

                     
inizia con una yod, l’azione, la visibilità, il dito che indica e che afferma con precisione ” io vedo quella cosa, voglio andare là, mi espongo, rischio”
La lamed che segue è pari ad uno slancio acrobatico perché il suo scopo è “andare oltre”, con coraggio, verso correnti più celate. 
A volte tradisce una calma apparente, altre volte emana un’energia aggrovigliante e disordinata, comportandosi come l’ago di un sismografo che si impenna e discende, a seconda delle vibrazioni telluriche.
Questo connubio di strategie ben studiate con la yod e poi esaltate con la lamed hanno bisogno di un’energia moderatrice che fornisca un po’ di respiro ad entrambe: la hè.

La hè accoglie e dice: “Eccomi a voi. Ora tu yod esponi le tue ragioni più critiche e razionali e tu lamed le tue ragioni più “bohemien”. Io non mi schiererò né da una parte né dall’altra, vi ascolterò, poi farò in modo che troviate un accordo confacente”.
La radice ebraica di respirare è נפש nefesh (nun-phè-shin), termine anche usato per indicare l’anima.
La formula energetica di questi giorni appartiene ad una natura combattente, di virtuoso fervore (yod+lamed) e bilanciamento (hè), ma se mal utilizzata tende ad esagerare.
Nella lettera  ה  (hè) 
infatti si nascondo paure e forti emozioni che, se non manifestate o soppesate, amplificano o limitano tutto il nostro essere, trasformando sentimenti comprensibili come rabbia e paura, in odio e terrore.
La radice ebraica di odio è saneh שנא (shin-nun-alef)
Shin ש una scintilla
Nun נ che accresce
Alef א in egemonia

La radice ebraica che esprime il terrore è פחד pechad.
Leggiamola al contrario per meglio comprendere
Daleth ד Una porta
Heth ח chiude in un recinto
Phè פ tutti i miei sensi

E’ interessante notare che le parole “respiro e odio, cioè nefesh e saneh” condividano le lettere shin e nun e che la lettera phè, con la quale tra l’altro inizia la parola phekhad/terrore, si trovi al centro del termine "nefesh/respiro" come fosse lì per “governare” due elementi così opposti, ma a ben pensare molto collegati.

YELAHIYAH ci insegna ad avviare un programma critico e ragionato (yod) che sappia andare oltre (lamed) e manifesti il nostro essere (hè) accendendo una scintilla (shin) capace di sviluppare (nun) un enorme potenziale che miri all’unità (aleph) e che ci renda padroni dei nostri sensi (phè) e non schiavi (heth), affinchè possiamo spalancare una porta (daleth) per raggiungere un nuovo luogo in cui finalmente RESPIRARE