“VA
PENSIERO SU L’ALI DORATE”
YeYaSe’EL
Dal 9 al 13 ottobre
Possiamo interpretare questa formula come:
- Due mani (yod+yod יי ) che impugnano una lancia (sain ז),
simbolo di una lotta incessante sia interiore che esteriore
- Una vista molto attenta (yod+yod) che individua un obiettivo e lo coglie in pieno centro (sain) anche se lontano.
- Un pensiero ben focalizzato, una percezione incombente, (yod+yod) che galoppa per raggiungere una meta (sain)
Yeyasel rappresenta la decisione presa e la vittoria di chi riesce a portare a termine il suo compito.
Le yod che si ripetono, sono indice di un pensiero che si trasforma in qualcosa di concreto e duraturo e che, aiutato dalla sain finale, balza in avanti staccandosi dalla propria zona di conforto.
Questa formula rappresenta il concetto di espansione e incoraggia ad “allungarci”, iniziare nuovi rapporti, nuovi stili di vita.
Yeyasel vuole rischiare e soprattutto conquistare, oppure vuole fuggire e liberarsi da una costrizione.
Il rischio è una particolare forma d’arte e per quanto assurda possa sembrare è l’unica che può accrescere la fiducia e dare un senso alla propria vita.
Il lato oscuro di questa formula energetica è produrre uno stato catatonico creatore di pensieri e relazioni malsane.
Il 10 ottobre 1813 nacque Giuseppe Verdi, uno dei più grandi maestri di musica dell’800, la cui vita fu segnata da molti eventi drammatici, ma la cui passione per la musica fu instancabile, prodigiosa e fortificante.
L’opera che segnò il suo trionfo, e a mio pare la più memorabile e sacra, sia per l’aria musicale che per la trama, fu “Il Nabucco”, in cui si racconta l’antica condizione di schiavitù degli ebrei in terra babilonese.
Nel terzo atto dell’opera, il popolo ebraico intona una preghiera che diventerà il simbolo della rinascita e della libertà dagli oppressori
“Va pensiero”.
Il testo e la musica del commovente coro sottolineano il dolore di una privazione intima che produce nostalgici ricordi, per poi innalzarsi clamorosamente nell’invocazione di una guida/forza interna ed esterna, con la fiducia che da un sentimento comune di sofferenza scaturisca un’azione fiera e collettiva verso la libertà.
Yeyase'el è come un pensiero che vola
sostenuto da ali dorate, (energie luminose)
sopra percorsi esistenziali e ricordi indimenticabili, che per ragioni estreme scegliamo di abbandonare con tanto dolore, ma che contemporaneamente diventano una guida/forza preziosa per resistere alla loro lontananza ed affrontare un nuovo futuro.
Va, pensiero, sull'ali dorate, Va Pensiero, sulle tue ali d'oro
va, ti posa sui clivi, sui colli, va e posati sui pendii e sulle dolci colline,
ove olezzano tepide e molli dove profuma tiepida e deliziosa,
l'aure dolci del suolo natal!... le arie dolci della nostra terra natale…
…O simile di Sòlima ai fati ...Pensiero, simile alla sorte di Gerusalemme
traggi un suono di crudo lamento, fai risuonare un canto di cocente dolore,
o t'ispiri il Signore un concento oppure il Signore ti ispiri un’armonia
che ne infonda al patire virtù. che sappia farci reagire alla sofferenza.
ove olezzano tepide e molli dove profuma tiepida e deliziosa,
l'aure dolci del suolo natal!... le arie dolci della nostra terra natale…
…O simile di Sòlima ai fati ...Pensiero, simile alla sorte di Gerusalemme
traggi un suono di crudo lamento, fai risuonare un canto di cocente dolore,
o t'ispiri il Signore un concento oppure il Signore ti ispiri un’armonia
che ne infonda al patire virtù. che sappia farci reagire alla sofferenza.
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