Pagina principale

domenica 11 aprile 2021

LABORATORIO BAMBINO INTERIORE




Buongiorno carissimi!!! Mi sono assentata per un po' perchè in questo periodo ho organizzato e condotto insieme a Chiara Lettieri, naturopata, arte-terapeuta e Master Reiki, un corso esperienziale di meditazione, esercizi pratici, realizzazione del proprio mandala, spiegazione di parole significative tradotte in lingua ebraica, che hanno costituito l’argomento di ogni incontro.Al termine di ogni puntata, tutti i partecipanti hanno realizzato il proprio mandala e attraverso forme e colori hanno espresso le loro sensazioni, emozioni, paure, blocchi, ricordi, passando di volta in volta da un disordine interno a un nuovo ordine: un’azione molto coraggiosa che ha permesso ad ognuno di loro di prendere coscienza, accettare e abbracciare la loro vera natura, fatta di luci e ombre.
E’ stato un percorso innovativo e unico nel suo genere, durante il quale io e Chiara Lettieri abbiamo accompagnato tutti i partecipanti a riflettere su ciò che nasceva in loro dopo ogni esercizio meditativo, insegnamento teorico, realizzazione del mandala ed infine a metterlo in pratica.
Uno dei miei compiti è stato anche quello di effettuare la lettura dei mandala, ad ognuno dei quali i componenti del gruppo hanno attribuito un titolo.
Il libro di Jung “Gli archetipi e l’inconscio collettivo” e l’applicazione della ghematria ebraica, mi hanno fornito un prezioso supporto per effettuare l’analisi finale.
Per meglio dimostrare l’evoluzione avvenuta dei partecipanti, pubblico 1 serie, scelta a caso, di 4 mandala.





Nei prossimi giorni presenterò la galleria completa.
Grazie per il vostro tempo.





















mercoledì 13 gennaio 2021

ANALISI N. 4- TEST 4

 



Il responso di questo test è frutto della mia interpretazione personale, pertanto non fornisce né previsioni né soluzioni per risolvere conflitti interni o esterni, e non è infallibile. Aiuta semplicemente a smuovere qualcosa dentro di te.

CARTE SCELTE


CARTE SCARTATE



I personaggi presenti nelle tre carte che hai scelto mi ricordano alcuni pezzi del gioco degli scacchi e il caso vuole che le carte n8/lettera heth ח (a cui hai associato il desiderio) e quella senza numero/lettera shin ש (che trovi irritante) formano la parola sh(e)kh שח che significa “scacco”.

Attraverso la carta n. 8/heth, grande serbatoio energetico che dà la possibilità di correggere alcuni aspetti “asimmetrici” della vita, esprimi il tuo desiderio di indipendenza (emotiva, dalle situazioni o dall’esterno), cioè di poter agire con ampio margine di movimento e pensiero, ma sempre in linea retta, proprio come fa la regina nel gioco degli scacchi, nel quale è il pezzo più forte e temibile, soprattutto dal re.

La carta n 4/lettera daleth ד, che non ti piace, può essere collegata al re, il pezzo più importante nella scacchiera, ma che ha un movimento limitato, sta in disparte, e deve essere inattaccabile.
Daleth significa “porta”, un simbolo collegato ad un’apertura, una predisposizione a cambiare qualcosa nella propria vita, trovare una via d’uscita alternativa, o comunque qualcosa che crea una circolazione fra due diversi contesti.
L’uomo nell’immagine, per te dignitoso e che sta “contrattando con il nemico”, sottolinea la sua voglia di collaborare per trovare una soluzione al problema, rinunciando pertanto sia alla vittoria che alla sconfitta.
Ma siccome non ti piace, l’apertura si trasforma in chiusura.

La carta n 7/sain ז, che definisci un cavaliere del re, nella scacchiera può rappresentare il cavallo o cavaliere.
Il cavallo, nel gioco degli scacchi, può “saltare”, cioè scavalcare i pezzi alleati e avversari, muovendosi in modo non lineare sorprendendo tutti gli altri pezzi della scacchiera.
Il personaggio nella carta ti ispira vittoria, inoltre la freccia, elemento che ti colpisce di più nell’immagine, è un’arma (infatti il significato di sain è arma) che può simboleggiare:
lotta 
un obiettivo preciso 
un’intuizione improvvisa 
un atto sorprendente 
la velocità. 

In questo periodo è come se ti trovassi immersa in un grande scacchiera nella quale non sai come muoverti o dove ripeti le stesse mosse senza capire il perché.
L’energia della heth/carta n.8/desiderio puoi potenziarla realizzando un equilibrio, sviluppando una strategia più adatta, correggendo il tiro della freccia, riguardando e riconsiderando alcune cose.
Le energie in conflitto sono ben visibili nelle carte n. 8/heth e n. 7/sain: il pavimento bianco e nero nella prima (la scelta), un cavallo bianco e uno nero nella seconda (battaglia interiore)
Prova a farti queste domande: 
Cosa non sei disposta a correggere? 
Su cosa non sei disposta a “contrattare”? 
Che cosa pensi sia scorretto? 
Da cosa nasce la chiusura? 
Perché temi di essere temibile? 
Cosa/chi temi ti possa scavalcare? 
Cosa/chi ti ferisce? 
Cosa/chi pensi di ferire? 
Cosa hai perso di vista?

venerdì 8 gennaio 2021

ANALISI N.3 - TEST 4

 

Il responso di questo test è frutto della mia interpretazione personale, pertanto non fornisce né previsioni né soluzioni per risolvere conflitti interni o esterni, e non è infallibile. Aiuta semplicemente a smuovere qualcosa dentro di te.

CARTE SCELTE


CARTE SCARTATE


Molto originale l’associazione del desiderio con la carta n.17/phè פ e con le sensazioni che suscita in te.
Il desiderio presumo di un’artista che lavora in ambito teatrale (la donna nella carta è un’attrice) e che, in procinto di un cambiamento, vuole mostrare ed esprimere con raffinatezza la sua nudità emotiva (l’abito bianco trasparente, cosa che ti colpisce di più nell’immagine), modulando i propri ruoli, magari ricercandone di nuovi e diversi.
Infatti, nella carta n.9/teth ט che associ all’avventura, esprimi la voglia di ricerca e di fare chiarezza su una determinata direzione (la lanterna illumina un sentiero) che vorresti percorrere.
Il silenzio che percepisci nell’immagine può collegarsi ad una natura esteriormente "ardita" , ma interiormente timida, che cerchi di nascondere attraverso la recita (attrice e abito trasparente nella carta n.17), oppure può rappresentare uno stato grazie al quale riesci in questo periodo a comunicare meglio con te stessa/o, per capire quali siano le tue resistenze interne e facilitare il dialogo con gli altri.
La carta che non ti piace, la n. 12, è collegata alla lamed ל, un’energia che possiedi dalla nascita, che stimola ad andare sempre oltre quello che si vede e cercare quello che non si vede.
E’ un simbolo di direzione, di slancio, di salita/approfondimento (va su e giù) di ricerca, di studio e se ben utilizzata, offre la capacità di sostenere ogni situazione e trasformare la teoria in pratica.
Quando questa energia si affievolisce provoca rassegnazione e cedimento, tanto che il dubbio, inteso come chiedersi sempre il perché delle cose (tipico della lamed, anche io ne ho una e so cosa vuol dire!!!) non funge più da corroborante, ma diventa indecisione tormentosa, immobilismo, pigrizia.
Le carte/lettere che hai scelto, phè lamed teth פלט costituiscono una radice con diversi significati: “portare avanti, lasciarsi scivolare, evasione, disconnettere, sopportare”
E’ come se per te fosse difficoltoso approfondire qualcosa, oppure “calarti” in una nuova parte, come se mancasse la concentrazione e si fosse esaurita la capacità di reggere gli eventi.
Lo spettacolo (sensazione che suscita in te) indica che TU sei lo spettatore (ti stai guardando) e la scena che guardi non ti piace…ma non la capovolgeresti.
Cosa non tolleri più? Cosa ti impedisce la concentrazione? Cosa temi di mostrare? Cosa non riesci a lasciare andare o in cosa non riesci a lasciarti andare? Quale movimento/trasformazione fisica non ti piace? Su cosa sei inflessibile? Quale altri talenti vuoi far emergere? Cosa devi ancora imparare?
Le lettere phè+ teth פט rappresentano un’apertura esitante, un rinvio.
Nell’albero della vita, phè פ e lamed ל che hai scelto sfociano nella sephirah HOD/Maestà-Valore, quella in cui sei “nata/o”, come anche la samek ס che hai scartato perché per te IRRITANTE.
A cosa o a chi non dai valore e importanza?




giovedì 7 gennaio 2021

ANALISI N. 2 - TEST4

 



Il responso di questo test è frutto della mia interpretazione personale, pertanto non fornisce né previsioni né soluzioni per risolvere conflitti interni o esterni, e non è infallibile. Aiuta semplicemente a smuovere qualcosa dentro di te.

CARTE SCELTE

CARTE SCARTATE



La lettera Shin ש /carta senza numero è l’energia che accende l’entusiasmo, il desiderio di conoscere e scoprire.
Il desiderio per te è come un viaggio avventuroso che affronti con gioia senza una meta precisa, ma che ritieni utile per recuperare energia fisica e mentale e riavvalorarti (cibo e denaro nel fagotto).
Questa energia fortemente sentita è rimasta però da sola, in quanto hai scartato la carta n. 21/tav ת che per te rappresenta l’avventura e, successivamente insieme alla carta che non ti piace la n. 11 /kaph כ, hai scelto la carta che per te esprime pericolo, la n.17/phè פ.
Perché per te l’autenticità (la sensazione che suscita in te la carta n.17) rappresenta un pericolo?
Perché per te costituisce un pericolo, o comunque un imbarazzo, svelarti agli altri ed anche dare credito alle tue sensazioni/emozioni fisiche? (ciò che ti colpisce di più nell’immagine è il corpo della donna)
La donna dell’immagine per te è una fata, stereotipo di una bella donna in grado di trasformare o di realizzare i desideri per mezzo di virtù magiche che suscitano meraviglia e ammirazione.
E tu cos’hai paura di trasformare o di realizzare?
Hai paura che le meraviglie che potresti compiere possano spaventare qualcuno, oppure temi di venire ignorata?
Oppure temi ti possano coinvolgere troppo? tanto è vero che la carta n. 11/kaph כ, nella quale vedi complicità e gioco, non ti piace.
Complicità e gioco portano ad una bella intesa, in questo caso fra la donna dell’immagine che chiama il leone e il leone che risponde al suo richiamo.
Fra i due personaggi, ti colpisce di più il leone, simbolo di una natura “selvaggia" che però si lascia accarezzare perché si fida della donna e non teme giudizi.
La kaph raccoglie le energie che la seguono e simboleggia l’energia capace di contenerle in modo calibrato.
In questo caso, poiché non ti piace e raccoglie un pericolo (carta n. 17/phè), può provocare immobilità o aggressione.
Shin+phè+kaf שכפ costituiscono la radice di “versare, svuotare”
Kaf+phè+shin כפש costituiscono la radice di “rannicchiarsi, rabbrividire" 
Kaf+shin+phè כשפ costituiscono la radice di “ammaliare, incantare” 

NETTE OPPOSIZIONI 
Nell’albero della vita kaf si trova sul pilastro dell’abbondanza, phè su quello della severità, due pilastri opposti.
Kaf collega la sephirah di Netzah/costanza-vigore con quella di Hesed/amore, donare. 
Phè collega la sephirah di Hod/Maestà-valore con quella di Gevurah/giustizia
Shin che associ al desiderio si trova in alto, vicinissima a Kether, mentre tav che associ all’avventura è alla base, vicina a Malkut. 
Shin, rimasta da sola, rischia di farti vagare senza meta nelle illusioni del mondo.



lunedì 4 gennaio 2021

ANALISI N. 1 TEST 4


Il responso di questo test è frutto della mia interpretazione personale, pertanto non fornisce né previsioni né soluzioni per risolvere conflitti interni o esterni, e non è infallibile. Aiuta semplicemente a smuovere qualcosa dentro di te.

CARTE SCELTE

CARTE SCARTATE

Bel decollo con una TAV ת (carta 21/che hai associato al desiderio) piena di entusiasmo, danzante, ma razionale, che vuole iniziare un nuovo percorso ben preciso e condurre i propri progetti con uno spirito avventuriero e intraprendente, disposto a lottare e a staccarsi dalla propria zona di conforto, come indicano le carte 7/SAIN e 8/HET  ז ח che costituiscono la radice di “svincolarsi” per esplorare, per evadere dalla monotonia, e iniziare a ESSERE TE STESSA. 
Aver identificato il personaggio nella carta n. 7/sain ז (che hai associato all'avventura) come un cavaliere del re, denota anche la tua completa disponibilità a servire o difendere qualcun altro per uno scopo di nobile valore. 
Il simbolo energetico della sain ז è proprio quello della lotta, dello spostamento e per svilupparla occorre rimuovere le opposizioni con determinazione. 
La carta che NON TI PIACE, la n. 8/ heth ח, rappresenta un recinto, una chiusura, la paura, l’errore, ma è anche un enorme riserva di energia in grado di riequilibrare una particolare situazione, di riunire due cose separate, della vittoria, del contare su sé stessi. 
Probabilmente quello che non ti piace della carta sono proprio le opposizioni, evidenziate da ciò che più ti colpisce, il pavimento a scacchi, simbolo di una battaglia interiore in cui: 
- devi decidere se fare affidamento solo sulle tue forze (indipendenza) escogitando una strategia vincente? (con le due yod י iniziali del tuo “angelo” più la lamed ל finale ce la fai!!) 
- temi di perdere perché non ti senti all’altezza e senti il bisogno di essere sostenuta? 
- le continue scelte da prendere, se procedere in un senso o nell’altro, la continua ricerca e desiderio di completezza (tav ת carta n.21), della locomozione (sain ז carta n. 7) ti spaventano, bloccandoti, rinchiudendoti? 
Altra radice “stimolante” è TAV+SAIN תז che indica una forte vibrazione provocata dallo “staccare con un colpo netto”. 
Le carte che hai scartato, cioè n.17/phè (bellezza) + n.5 hè (irritante) + n.19 qof (pericolo)  פהק costituiscono la radice di “sbadigliare”: 
Per insoddisfazione? Per nostalgia/malinconia? 
Per mancanza di motivazione? Per senso di colpa? 
Per accumulo di aria? 
Per troppe occupazioni 
o per troppe pre-occupazioni?
La carta n.8/heth ח e la n.19/qof ק, nell’albero della vita confluiscono nella sephirah di Hesed, quella dell’amore, dell’amabilità, del donare abbondantemente. 
È questa la sephirah che temi 
e che di conseguenza blocca il desiderio e l'avventura?







mercoledì 30 dicembre 2020

LA BELLEZZA SALVERA' IL MONDO? (FORMULA N. 56)

 


LA BELLEZZA SALVERA' IL MONDO?

L’impegnativo 2020 sta per finire e con esso anche il racconto di Netzach, ambientato nel mondo della “formazione”, pieno di personaggi vigorosi e di particolare fascino, nei quali forse ci siamo identificati, che ci hanno insegnato cosa sia la vera
BELLEZZA.
Gli interpreti dell'ultimo capitolo, che dura dal 27 al 31 dicembre, sono avvolti dalle energie di

PHUWIY’EL

La lettera PHÈ פ significa bocca e si collega ad ogni forma di comunicazione e persuasione. La bocca inoltre è anche il primo organo dell’apparato digerente e quando la digestione è ottimale, giova su tutte le funzioni dell’organismo.

Un’altra sua particolarità è che corrisponde al terzo chakra quello del plesso solare, Manipura, dal sanscrito mani che significa "gemma", e pura che significa "città", spesso tradotto come la "città dei gioielli" o “la città della gemma rilucente e detto anche “cervello addominale”.
Questo chakra si occupa proprio dei processi e degli organi preposti alla digestione, proteggendo il sistema nervoso e quello immunitario.

Come riporta lo Sepher Yetzirah, il libro della formazione, il più piccolo e misterioso della Qaballah, la lettera phè è collegata al “governo” e al pianeta Mercurio.
Per “governo” si intende: “Io governo me stesso e non mi faccio influenzare dalle parole degli altri. Io reggo il timone della mia nave”

Mercurio è il pianeta del linguaggio, dell’intelletto, del ragionamento veloce, dell’irrequietezza, del modo di esprimere il nostro pensiero, della strategia, della diffusione e della selezione di informazioni e dell’osservazione distaccata dei fatti.
Nella mitologia greca e romana, Hermes/Mercurio, era l’alato e velocissimo messaggero degli dei che personificava il vento per la sua rapidità nel trasportare ordini e richieste.
La sua abilità era quindi quella di separare e collegare (vav) contemporaneamente l’espressività (phè) e la pratica (yod)

La radice פו phè+vav rappresenta il suono prodotto quando soffiamo ed anche l’uso di un linguaggio eloquente ma pacato
La radice פי phè+yod rappresenta un soffio di maggior carica e un modo di parlare più impattante.
Phuwy’el è come un vento mutevole, a volte dolce e piacevole, altre volte burrascoso e tagliente.
Il vento, quando soffia forte, crea uno scompiglio incontrollabile che disturba e aggrava non solo lo stato delle cose, ma anche il nostro stato d’animo e di salute.
Al contrario, quando è una piacevole brezza, abbiamo la sensazione che tutto circoli liberamente, come se avvenisse una profusione di pensieri aperti e valori collettivi perfettamente allineati.
Ecco che allora il vento diventa una benefica e potente energia comunicativa che si irradia in tutto il mondo spazzando via tutto ciò che è contagioso e inquinante, cambiandone automaticamente la percezione.
Ciò che di più bello si nasconde in Phuwiy’el è la parola
YOFI יופי che significa BELLEZZA, 
una questione di equilibrio dei sensi, realizzabile attraverso un processo dinamico di alternanze spesso sovrapposte ed estreme.

Un equilibrio 
tra quello che siamo 
e quello che possiamo ancora essere e fare.


martedì 22 dicembre 2020

"CANTO DI NATALE- A CHRISTMAS CAROL" (formula n. 55)


“CANTO DI NATALE”
A CHRISTMAS CAROL

La prime tre lettere della formula energetica dominante nei giorni
dal 23 al 27 dicembre
MEBAHI'YAH

le abbiamo già incontrate nel periodo dal 27 al 31 maggio, la differenza sta nel suffisso: 
a maggio "el אל ",  in questi giorni " yah יה". 
Mebahe'el di maggio, nella sfera di Chokmah rappresenta il concetto, Mebahi'yah è il concetto che trionfa.
Mebahi'yah
ci comunica che nel nuovo mondo in cui abbiamo deciso di dimorare nei giorni precedenti (Nytha’el) dobbiamo innanzitutto staccarci dai beni materiali.

Il 24 dicembre 1843 la CBS inglese diffonde per radio per la prima volta il "Canto di Natale" (A Christmas Carol) di Charles Dickens, con la voce narrante di Orson Wells.
Il libro fu pubblicato in edizione di lusso, con rilegatura rigida di velluto rosso a bordi dorati e con illustrazioni colorate ed innovative, e sebbene fosse in libreria da pochi giorni e avesse un costo elevato, ci fu il record di vendite: 6.000 copie.
Nel racconto, Dickens critica aspramente le classi sociali ricche, lo sfruttamento dei minori nelle fabbriche e affronta il tema sociale della povertà che lui stesso visse in prima persona.
Il protagonista, il ricco e avaro Ebenezer Scrooge, disprezza il Natale considerandolo una perdita di tempo perché nella sua vita ciò che conta prima di tutto è il denaro.
Durante la notte della vigilia però, riceve la visita di tre spiriti. 
Lo spirito del passato (mem) lo scuote facendogli rivivere i Natali durante i quali aveva rinunciato a tutti gli affetti, isolandosi per dedicarsi ai suoi profitti.
Lo spirito del presente (beth) gli mostra come la gente intorno a lui stia vivendo pienamente l’atmosfera di Festa.
Lo Spirito del Futuro (hè) gli fa vedere cosa succederà alla morte di un ricco signore, di cui non si sa il nome e che nessuno conosce. Nessuno lo visiterà, nessuno andrà al funerale, l’azienda e la casa saranno vendute.
Alla fine, gli mostra la lapide al cimitero con inciso il suo nome: Ezeber Sgrooge.
Dopo questa terribile esperienza, Scrooge è terrorizzato, e si rende conto di quanta straziante solitudine gli porteranno la sua aridità e brama di denaro.
Si accorge (hè) di quanto la sua interiorità/spiritualità (beth) sia gelida e la mattina di Natale si risveglia come una nuova persona (mem) imparando la gioia della condivisione, della gentilezza e la meraviglia del dare. 
Dickens mostra nella sua opera allegorica un viaggio a ritroso nella coscienza, da cui scaturisce una trasformazione e il recupero della socialità.
Canto in ebraico si dice shyr שיר, e il "Canto di Natale"     è paragonabile alla formula di questi giorni
                            Shin ש      un potente catalizzatore
                            Yod י        che accelera
                            Resh ר      la fuidità dell’ESSENZIALE

 

domenica 20 dicembre 2020

UN NUOVO MONDO (formula n. 54)

 


UN NUOVO MONDO


NIYTHA’EL 
נית אל


Questa formula energetica, presente dal 17 al 22 dicembre, aiuta a metterci in contatto con una nuova realtà, permettendoci di scoprire un nuovo modo di vivere e di fare qualcosa di importante e decisivo, per guadagnarci il proprio posto nel mondo.
Il 18 dicembre 2009 uscì nelle sale cinematografiche il film fantascientifico di James Camerun, "AVATAR".
A mio parere, sono molti i parallelismi tra la formula energetica Niythael, l’idea di James Camerun e il ruolo del protagonista, l’ex marine Jake Sully.
“AVATAR” è una storia che insegna a non perdere la grinta, a vedere dentro noi stessi, sviluppando la poco utilizzata empatia - dal greco “en-pathos” cioè "dentro il sentire" - un meticoloso lavoro che riassorbirebbe ogni conflitto amplificando la comprensione e l’ottimismo, ma che purtroppo l’essere umano sta perdendo progressivamente.
Jake Sully, è membro di una "missione", messa in atto dagli umani, il cui scopo è conquistare la fiducia dei Na'vì, abitanti della luna Pandora, controllarli, sconfiggerli e impossessarsi delle risorse minerarie, utili a risolvere la crisi energetica della Terra.
Jake diventerà la “guida” di un esperimento sviluppato dagli scienziati umani, il Programma Avatar, tramite il quale la sua coscienza verrà collegata ad un corpo organico controllato a distanza (avatar) simile a quello dei Na’vì.
“Avatar” è un termine sanscrito che significa “discendere, arrivare a, essere al posto giusto”.
Nella tradizione induista il dio Vishnu ha 10 avatar e fra questi il più venerato è Krisna, raffigurato con la pelle azzurra, come i Na’vì di Pandora.
L’avatar nell’induismo “scende” sulla terra per ristabilire il bene e la giustizia quando queste sono minacciate dall’uomo stesso.
Nel film di Camerun, anche l’ex-marine Jake inizialmente “scende” su Pandora come membro della “missione” messa in atto dagli umani, per poi rendersi conto di quanto sia crudele.
Sceglie infine, grazie all’amore per una Na’vì, di unirsi a loro e difenderli dall’attacco umano, mettendo in grave crisi lo scopo della missione.
Jake, un “Principato/Sariym”, un nobile combattente costretto su una sedia a rotelle, nel corpo del suo avatar riacquista l’uso delle gambe, vivendo una metamorfosi che lo porterà a lottare per salvare sé stesso e il mondo alieno di Pandora.
Un mondo al di là di ogni immaginazione, dove ogni essere vivente, dalla flora di un indescrivibile bellezza, alla fauna preistorica, ai suoi “abitanti indigeni”, è incredibilmente connesso e stabilisce un legame bio-neuro-chimico che permette di sentire l’uno il corpo dell’altro.
Jake imparerà a volare, ma soprattutto a sentire, ascoltare, vedere e guardare “dentro di sé e dentro tutto il resto” decidendo alla fine che Pandora sarà la sua nuova dimora.
Certo “Avatar” è fantascienza, ma i messaggi che Jake lancia nel film sono concreti, rapiscono e si possono realizzare.
Uno di questi è:
“Una vita finisce, un’altra comincia. 
I Na’vì dicono che si nasce due volte. 
La seconda è quando uno si guadagna 
il suo posto nel mondo per sempre!
...ricorderai a malapena la vita di prima"