UN NUOVO MONDO
NIYTHA’EL
נית אל
Il 18 dicembre 2009 uscì nelle sale cinematografiche il film fantascientifico di James Camerun, "AVATAR".
A mio parere, sono molti i parallelismi tra la formula energetica Niythael, l’idea di James Camerun e il ruolo del protagonista, l’ex marine Jake Sully.
“AVATAR” è una storia che insegna a non perdere la grinta, a vedere dentro noi stessi, sviluppando la poco utilizzata empatia - dal greco “en-pathos” cioè "dentro il sentire" - un meticoloso lavoro che riassorbirebbe ogni conflitto amplificando la comprensione e l’ottimismo, ma che purtroppo l’essere umano sta perdendo progressivamente.
Jake Sully, è membro di una "missione", messa in atto dagli umani, il cui scopo è conquistare la fiducia dei Na'vì, abitanti della luna Pandora, controllarli, sconfiggerli e impossessarsi delle risorse minerarie, utili a risolvere la crisi energetica della Terra.
Jake diventerà la “guida” di un esperimento sviluppato dagli scienziati umani, il Programma Avatar, tramite il quale la sua coscienza verrà collegata ad un corpo organico controllato a distanza (avatar) simile a quello dei Na’vì.
“Avatar” è un termine sanscrito che significa “discendere, arrivare a, essere al posto giusto”.
Nella tradizione induista il dio Vishnu ha 10 avatar e fra questi il più venerato è Krisna, raffigurato con la pelle azzurra, come i Na’vì di Pandora.
L’avatar nell’induismo “scende” sulla terra per ristabilire il bene e la giustizia quando queste sono minacciate dall’uomo stesso.
Nel film di Camerun, anche l’ex-marine Jake inizialmente “scende” su Pandora come membro della “missione” messa in atto dagli umani, per poi rendersi conto di quanto sia crudele.
Sceglie infine, grazie all’amore per una Na’vì, di unirsi a loro e difenderli dall’attacco umano, mettendo in grave crisi lo scopo della missione.
Jake, un “Principato/Sariym”, un nobile combattente costretto su una sedia a rotelle, nel corpo del suo avatar riacquista l’uso delle gambe, vivendo una metamorfosi che lo porterà a lottare per salvare sé stesso e il mondo alieno di Pandora.
Un mondo al di là di ogni immaginazione, dove ogni essere vivente, dalla flora di un indescrivibile bellezza, alla fauna preistorica, ai suoi “abitanti indigeni”, è incredibilmente connesso e stabilisce un legame bio-neuro-chimico che permette di sentire l’uno il corpo dell’altro.
Jake imparerà a volare, ma soprattutto a sentire, ascoltare, vedere e guardare “dentro di sé e dentro tutto il resto” decidendo alla fine che Pandora sarà la sua nuova dimora.
Certo “Avatar” è fantascienza, ma i messaggi che Jake lancia nel film sono concreti, rapiscono e si possono realizzare.
Uno di questi è:
Nella tradizione induista il dio Vishnu ha 10 avatar e fra questi il più venerato è Krisna, raffigurato con la pelle azzurra, come i Na’vì di Pandora.
L’avatar nell’induismo “scende” sulla terra per ristabilire il bene e la giustizia quando queste sono minacciate dall’uomo stesso.
Nel film di Camerun, anche l’ex-marine Jake inizialmente “scende” su Pandora come membro della “missione” messa in atto dagli umani, per poi rendersi conto di quanto sia crudele.
Sceglie infine, grazie all’amore per una Na’vì, di unirsi a loro e difenderli dall’attacco umano, mettendo in grave crisi lo scopo della missione.
Jake, un “Principato/Sariym”, un nobile combattente costretto su una sedia a rotelle, nel corpo del suo avatar riacquista l’uso delle gambe, vivendo una metamorfosi che lo porterà a lottare per salvare sé stesso e il mondo alieno di Pandora.
Un mondo al di là di ogni immaginazione, dove ogni essere vivente, dalla flora di un indescrivibile bellezza, alla fauna preistorica, ai suoi “abitanti indigeni”, è incredibilmente connesso e stabilisce un legame bio-neuro-chimico che permette di sentire l’uno il corpo dell’altro.
Jake imparerà a volare, ma soprattutto a sentire, ascoltare, vedere e guardare “dentro di sé e dentro tutto il resto” decidendo alla fine che Pandora sarà la sua nuova dimora.
Certo “Avatar” è fantascienza, ma i messaggi che Jake lancia nel film sono concreti, rapiscono e si possono realizzare.
Uno di questi è:
“Una vita finisce, un’altra comincia.
I Na’vì dicono che si nasce due volte.
La seconda è quando uno si guadagna
il suo posto nel mondo per sempre!
...ricorderai a malapena la vita di prima"
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