19 Febbraio 2020
NESSUN UOMO E' UN ISOLA
(John Donne)
Ho scelto questa immagine per illustrare i concetti di unicità e diversità, due condizioni apparentemente contraddittorie, due forze spesso fraintese, che però insieme sviluppano l’individualità, cioè l’essere sé stessi: unici e diversi, ma comunque parte di uno stesso intero.
La formula energetica da sfruttare da oggi 19 febbraio fino al 24 febbraio è:
Questi sono i giorni dell’ispirazione, in cui promuovere e condividere “prodotti” accattivanti che possono esercitare un forte ascendente sugli altri.Le tre energie ci permettono di avere una visione più chiara di noi stessi, di saper sentire le nostre emozioni e liberarle, spazzando via barriere e auto-rimproveri che spesso portano all’isolamento.
Aleph א rappresenta la possibilità di dare forma a qualsiasi cosa, la capacità di ispirare gli altri attraverso la competenza e il fascino carismatico e inimitabile.
Aleph significa uno, ma anche mille, sottolineando che l’unicità non è isolabile ma è un tutt’uno col mondo
Yod י Assumere il comando, saper realizzare ed essere pronti alla competizione.
'Ayn ע la visione che abbiamo di noi stessi, il saper sentire le nostre emozioni e liberarle.
Unicità non è sinonimo di perfezione.
Diversità non è sinonimo di difetto.
Le prime due lettere di questa formula, aleph + yod (אי) significano
ISOLA.
John Donne, poeta, teologo e saggista inglese, nato nel 1572, fu l’autore della frase “Nessun uomo è un’isola”, sottolineando che l’uomo è parte di tutta l’umanità e non può vivere solo in funzione di sé stesso, perché ha un innato bisogno di rapportarsi con altri individui.
Condurre la propria esistenza isolati dal mondo, perché ci si sente unici o diversi, non conduce alla ricerca e al ritrovamento della propria individualità, ma porta inesorabilmente all’individualismo, all’egoismo.
E’ anche vero, che quando l’uomo ricerca la sua individualità, per interagire meglio con il resto dell’umanità, può avere bisogno di un luogo in cui rifugiarsi e riflettere, per esempio
Un’isola nella quale poter esprimere liberamente la propria unicità e diversità per ri-formare la propria individualità
Ma attenzione, un’isola può sembrare il luogo migliore per stare in pace e tranquilli…… ma non è sempre così…….
Vi ricordate di Robinson Crusoe che scopre, dopo dodici anni, di non essere il solo abitante di un’isola, apparentemente incontaminata, ma di essere circondato da una tribù di cannibali?
Anche un’isola verdeggiante può nascondere spiacevoli sorprese…….
OGNUNO È UNICO O DIVERSO A MODO SUO.
Aya'a'el
Aleph א rappresenta la possibilità di dare forma a qualsiasi cosa, la capacità di ispirare gli altri attraverso la competenza e il fascino carismatico e inimitabile.
Aleph significa uno, ma anche mille, sottolineando che l’unicità non è isolabile ma è un tutt’uno col mondo
Yod י Assumere il comando, saper realizzare ed essere pronti alla competizione.
'Ayn ע la visione che abbiamo di noi stessi, il saper sentire le nostre emozioni e liberarle.
Unicità non è sinonimo di perfezione.
Diversità non è sinonimo di difetto.
Le prime due lettere di questa formula, aleph + yod (אי) significano
ISOLA.
John Donne, poeta, teologo e saggista inglese, nato nel 1572, fu l’autore della frase “Nessun uomo è un’isola”, sottolineando che l’uomo è parte di tutta l’umanità e non può vivere solo in funzione di sé stesso, perché ha un innato bisogno di rapportarsi con altri individui.
Condurre la propria esistenza isolati dal mondo, perché ci si sente unici o diversi, non conduce alla ricerca e al ritrovamento della propria individualità, ma porta inesorabilmente all’individualismo, all’egoismo.
E’ anche vero, che quando l’uomo ricerca la sua individualità, per interagire meglio con il resto dell’umanità, può avere bisogno di un luogo in cui rifugiarsi e riflettere, per esempio
UN’ISOLA
Un luogo lontano da tutti, in cui per sopravvivere sono però indispensabili molta intraprendenza e fiducia in sé stessi.
Ma attenzione, un’isola può sembrare il luogo migliore per stare in pace e tranquilli…… ma non è sempre così…….
Vi ricordate di Robinson Crusoe che scopre, dopo dodici anni, di non essere il solo abitante di un’isola, apparentemente incontaminata, ma di essere circondato da una tribù di cannibali?
Anche un’isola verdeggiante può nascondere spiacevoli sorprese…….
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