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giovedì 16 gennaio 2020

La dignità del corvo (Formula 60)


16 Gennaio 2020

LA DIGNITA' DEL CORVO

Il corvo, un uccello dignitoso, il cui piumaggio nero come l’ebano è una fusione di eleganza, mistero e potere.
Insieme al suo canto gracchiante, è considerato nella tradizione popolare un simbolo di malaugurio e tragedia, ma in realtà, rappresenta la mediazione di due mondi opposti, entrambi rispettabili e presenti in ognuno di noi: il bianco e il nero, la luce e l’oscurità. 
Il corvo è una metafora che userò per descrivere al meglio le caratteristiche della formula energetica presente dal 16 al 20 gennaio, e degli individui nati in questi giorni: 

METZRA'EL

Corvo in ebraico di dice 'orev ערב (ain- resh-beth)
La prima lettera, ain ע, significa occhio, e il corvo è spesso associato agli occhi, alla preveggenza, alla saggezza.
Nulla spaventa il corvo, sempre alla ricerca di cibo e di tutto ciò che possa soddisfare e calmare la sua fame; ma la sua non è ingordigia, è voler gustare tutto ciò che incontra di commestibile e condividerlo con altri esemplari della sua specie. 
Alcuni studiosi affermano che il corvo è in grado di analizzare il contesto in cui si trova e di memorizzare le esperienze vissute, inoltre, come il delfino e l’uomo, sa riconoscere la sua immagine allo specchio ed elaborare complicate strategie per risolvere qualsiasi problematica.
Metzra'el è come un corvo un po' giocherellone e di singolare intelligenza che spesso si pone davanti ad uno specchio per confrontarsi e che, affrontando paura e dolore, riacquista forza e guarda al futuro. 
E' un'energia di buio e luce, di vorace ricerca, di memoria, di pensiero, di cura, umiltà e altruismo.
מצר significa “assillo”, infatti in questo periodo è molto probabile essere assillati da pensieri che riguardano il passato e da sensazioni contrastanti. 
E' anche la radice che indica "stabilire dei limiti", nel senso di dare maggiore importanza a noi stessi e far sapere agli altri di cosa abbiamo bisogno, indipendentemente da come reagiranno.
Nel cerchio della vita di tutti gli esseri umani, i fantasmi del passato e i desideri "copiati" acquistano spesso maggior territorio, e se il passato si ripresenta in continuazione l'interiorità vive nel caos e i pensieri sono un turbinio di contraddizioni.
La mem iniziale מ di questa formula energetica è come una spinta materna, che con il suo alone protettivo ci conduce verso la maturità, ossia verso il cambiamento irreversibile del corpo e della mente. 
E' utile in questi giorni fare una specie di inventario interiore ed eliminare rancori inutili ed involutivi. 
La tzadè צ interviene accendendo un interruttore sommesso, la cui luce indica una possibile alternativa  per calmare un'intimità complessa che spesso non vogliamo svelare. 
Lasciarsi trasportare dalla sua corrente significa abbracciare la propria diversità, non avere più bisogno di ricevere conferme e burlarsi di ogni negazione e svalutazione. 
La resh ר è l'energia che ci insegna ad osservare i problemi dall'esterno e ci aiuta ad andare avanti e recuperare le forze.
Ricapitolando:
Mem מ trasformazione e passaggio da…a…
Tzadè צ memoria, specchio, nuova direzione
Resh ר pensiero principale, guardare al futuro 
Un'altra particolarità di questa formula è che contiene le due lettere che formano la parola piramide, in ebraico "mer" מר.
Mem    luogo
resh     salita
Un luogo favorevole per la salita

Cito una frase significativa, che fa da ulteriore supporto a questi giorni pervasi da un'accentuata sensibilità,  tratta dalla serie tv "Il trono di spade" e pronunciata dal corvo a tre occhi: 
“Gli alberi più forti affondano le loro radici 
nei luoghi oscuri della terra.
Le tenebre saranno il tuo mantello, 
il tuo scudo, il tuo latte materno.
Le tenebre ti renderanno forte.”

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