7 agosto 2020
La sephirà di HESED è un racconto che abbonda di emozioni, sensazioni, atmosfere stimolanti e policromatiche.
Finora abbiamo conosciuto la magia, l’ambizione, il rispetto, ed ora è la volta della CONTEMPLAZIONE
La formula energetica presente dal 8 al 13 agosto
significa distruzione, frastuono, abisso, ma è anche la radice del verbo CONTEMPLARE
Eh già… un concetto espresso in lingua ebraica prende la forma creata dalla nostra percezione e questa formula è particolarmente volubile.
Nei nostri dizionari la definizione di contemplare è:
“Fissare lo sguardo e soprattutto il pensiero su qualcosa che suscita ammirazione, stupore, meraviglia.”
Questo verbo deriva dal latino CUM/per mezzo-con+ TEMPLUM/lo spazio del cielo.
Nell’antica Roma c’erano dei sacerdoti, gli àuguri, che avevano il compito di interpretare la volontà degli dèi osservando il volo degli uccelli nello spazio del cielo, il loro comportamento e il verso che emettevano.
Per osservare il volo degli uccelli era dunque necessario alzare lo sguardo al cielo e spiritualmente questa azione rappresentava uno stadio di elevazione dell’anima, di meditazione.
Quando noi contempliamo, osserviamo qualcosa all’esterno, allo stesso tempo ci colleghiamo alla nostra interiorità interrogandoci.
Questo “viaggio” a doppio senso sfugge spesso alla nostra coscienza.
La contemplazione richiede un altro dono: la sensibilità, dote che ai giorni nostri pare sia diventata superflua, quasi tossica.
Spesso la persona sensibile è ritenuta fragile e incapace di far fronte alle difficoltà della vita. Ma non è sempre così.
La persona sensibile è più ricettiva e quindi è in grado di cogliere aspetti profondi che sfuggono ad altri e tira fuori una GRINTA INVIDIABILE quando la vita mette a dura prova.
SEAHAYAH è tutto questo, e come sempre, sta al singolo individuo che ha ricevuto in dono questa formula imparare a farne buon uso.
Purtroppo, capita anche che l’eccessiva contemplazione o la totale
negazione della stessa, alteri in modo ESAGERATO e DISTRUTTIVO la formula intera.
L’intelligenza particolarmente acuta e la voglia di scoprire
(shin ש) sfuggono, deridono o impauriscono sia la parte razionale che vuole creare (aleph א energia maschile), sia la parte astratta in grado di sentire (hè ה energia femminile), causando così un equilibrio pericolosamente precario.
Non a caso in questo periodo dell’anno sono capitate alcune tra le più grandi catastrofi, vedi Hiroshima e l’apertura del campo di sterminio di Mauthausen……
È interessante l’anagramma di questa formula:
EQUILIBRIO PRECARIO
La sephirà di HESED è un racconto che abbonda di emozioni, sensazioni, atmosfere stimolanti e policromatiche.
Finora abbiamo conosciuto la magia, l’ambizione, il rispetto, ed ora è la volta della CONTEMPLAZIONE
La formula energetica presente dal 8 al 13 agosto
SEAHA'YAH
Eh già… un concetto espresso in lingua ebraica prende la forma creata dalla nostra percezione e questa formula è particolarmente volubile.
Nei nostri dizionari la definizione di contemplare è:
“Fissare lo sguardo e soprattutto il pensiero su qualcosa che suscita ammirazione, stupore, meraviglia.”
Questo verbo deriva dal latino CUM/per mezzo-con+ TEMPLUM/lo spazio del cielo.
Nell’antica Roma c’erano dei sacerdoti, gli àuguri, che avevano il compito di interpretare la volontà degli dèi osservando il volo degli uccelli nello spazio del cielo, il loro comportamento e il verso che emettevano.
Per osservare il volo degli uccelli era dunque necessario alzare lo sguardo al cielo e spiritualmente questa azione rappresentava uno stadio di elevazione dell’anima, di meditazione.
Quando noi contempliamo, osserviamo qualcosa all’esterno, allo stesso tempo ci colleghiamo alla nostra interiorità interrogandoci.
Questo “viaggio” a doppio senso sfugge spesso alla nostra coscienza.
La contemplazione richiede un altro dono: la sensibilità, dote che ai giorni nostri pare sia diventata superflua, quasi tossica.
Spesso la persona sensibile è ritenuta fragile e incapace di far fronte alle difficoltà della vita. Ma non è sempre così.
La persona sensibile è più ricettiva e quindi è in grado di cogliere aspetti profondi che sfuggono ad altri e tira fuori una GRINTA INVIDIABILE quando la vita mette a dura prova.
SEAHAYAH è tutto questo, e come sempre, sta al singolo individuo che ha ricevuto in dono questa formula imparare a farne buon uso.
Purtroppo, capita anche che l’eccessiva contemplazione o la totale
negazione della stessa, alteri in modo ESAGERATO e DISTRUTTIVO la formula intera.
L’intelligenza particolarmente acuta e la voglia di scoprire
(shin ש) sfuggono, deridono o impauriscono sia la parte razionale che vuole creare (aleph א energia maschile), sia la parte astratta in grado di sentire (hè ה energia femminile), causando così un equilibrio pericolosamente precario.
Non a caso in questo periodo dell’anno sono capitate alcune tra le più grandi catastrofi, vedi Hiroshima e l’apertura del campo di sterminio di Mauthausen……
אשה ISHÀH
che significa donna, femmina e che evidenzia la sensibilità e l’importanza dell’energia femminile, l’unica a conoscere come nutrire, armonizzare e rivelare la parte più nascosta appartenente a TUTTO il genere umano.
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